Lo psicologo è una figura professionale che fa parte dell’ambito sanitario e che si occupa di prendersi cura della salute mentale delle persone, sia sotto forma di prevenzione che di riabilitazione e di sostegno.
Lo psicologo, oggi figura molto richiesta anche in seguito alle conseguenze lasciate dalla pandemia da Covid19, può lavorare con singoli (minorenni o maggiorenni), con coppie o con gruppi di persone, e può essere specializzato in diversi ambiti. Ecco solo alcuni esempi:
È bene sottolineare che la figura dello psicologo è differente da quella dello psicoterapeuta: nel prossimo paragrafo vediamo perché.
Il percorso per diventare psicologo, al contrario di altre professioni, è ben definito, e prevede il conseguimento dei seguenti step:
A questo punto, si consegue il titolo di Psicologo. Se si vuole, invece, diventare Psicoterapeuta, occupandosi di gestire – tra le altre cose – disturbi psichici dei pazienti, sarà necessario iscriversi a una scuola di specializzazione (ne esistono di diversi indirizzi e approcci) della durata di 4 anni, al termine dei quali è previsto un ulteriore esame per l’ottenimento del titolo.
Uno psicologo può esercitare la propria professione sia come dipendente sia come libero professionista:
Vediamo insieme tutti i vari passaggi: se hai dei dubbi contatta uno degli esperti di Xolo!
Quella dello psicologo è una professione che richiede l’iscrizione all’Albo, così come avviene, per esempio, anche per gli architetti e per gli avvocati. Dopo il conseguimento della Laurea Magistrale, dunque, per poter operare come psicologo bisogna iscriversi al relativo Albo: ne esiste uno diverso per ciascuna Regione, ma la procedura da seguire è tendenzialmente la stessa e prevede la compilazione di un apposito modulo e il versamento di una piccola cifra di denaro.
Come detto in precedenza, per operare in autonomia come libero professionista lo psicologo deve necessariamente aprire la propria partita IVA: come per le altre professioni, l’operazione in sé non è complessa ma è delicata, ed è sempre consigliabile farsi affiancare da un esperto in materia contabile per evitare errori.
Nella pratica, almeno 30 giorni prima di iniziare ad esercitare la propria attività, bisogna compilare il modulo AA9/12 e inviarlo all’Agenzia delle Entrate tramite sportello fisico o per via telematica insieme alla documentazione richiesta e alla fornitura delle seguenti informazioni, di cui parleremo più diffusamente nei successivi paragrafi:
Il costo di queste operazioni è minimo, ma è preferibile farsi affiancare da un commercialista o esperto fiscale perché il rischio di errori burocratici è molto alto: dunque bisognerà considerare il costo della remunerazione di questa figura.
Xolo, tra le altre cose, offre questo servizio fornendoti un consulente a te dedicato per aiutarti ad aprire la partita IVA da psicologo in sole 24 ore e senza alcun costo: affidati a Xolo!
Il codice ATECO è un codice alfanumerico assegnato a tutte le attività economiche tramite il quale l’Agenzia delle Entrate regolamenta gli aspetti fiscali e contributivi delle singole professioni.
Nel caso della professione dello psicologo, il codice ATECO di riferimento da indicare nel momento dell’apertura della partita IVA è 86.90.30, e si riferisce ad “Attività svolta da psicologi – servizi di salute mentale forniti da psicanalisti, psicologi e psicoterapisti.”
Al codice ATECO è collegato il coefficiente di redditività, fondamentale per il calcolo delle tasse che vedremo a breve: in questo caso esso è pari al 78%.
Lo psicologo libero professionista potrà scegliere essenzialmente tra due tipi di regime fiscale:
Tendenzialmente, soprattutto all’inizio della carriera, allo psicologo libero professionista converrà iscriversi al regime forfettario: vediamo perché.
Se si è in possesso di tutti i prerequisiti richiesti, l’adesione al regime forfettario per uno psicologo è senza dubbio più conveniente: ecco i principali vantaggi.
Dal momento che gli psicologi possiedono un Albo di riferimento, sono tenuti a iscriversi anche alla relativa Cassa previdenziale, cioè l’ENPAP (Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza per gli Psicologi). All’ENPAP è necessario versare, in due tranche, 1° marzo e 1° ottobre di ogni anno, tre tipi di contributi:
Poiché quella dello psicologo è una professione sanitaria, egli non ha l’obbligo di fatturazione elettronica al fine di tutelare i dati dei pazienti: lo psicologo deve comunque inviare al STS (Sistema Tessera Sanitaria) tutte le fatture emesse intestate a persone fisiche, eventualmente non inserendo il codice fiscale del paziente.
Se la fattura è riferita a prestazioni non di tipo sanitario, sopra i 25.000 € di fatturato annuo lo psicologo ha l’obbligo di emettere fattura elettronica.
Speriamo che questa guida all’apertura della partita IVA da psicologo ti sia stata d’aiuto, ma se hai ancora dei dubbi non esitare: fai come già hanno fatto oltre 120.000 liberi professionisti e scegli di avere sempre al tuo fianco Xolo!
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