Partiamo dalle definizioni: l’architetto è colui che si occupa di design, restauro e progettazione in diversi ambiti di applicazione, da quello edile a quello urbanistico fino a quello paesaggistico, coniugando nella propria figura sia competenze artistiche che nozioni tecniche.
Gli incarichi principali che un architetto deve sapere svolgere sono i seguenti:
Le tre principali specializzazioni che può scegliere un architetto sono
Chi sogna di diventare architetto deve conoscere bene l’iter di studi:
Durante questo percorso, l’architetto imparerà nozioni e acquisirà competenze in diversi ambiti, ed essenzialmente diventerà esperto in:
Una volta superato l’esame di Stato, l’architetto deve necessariamente iscriversi all’Albo della propria categoria professionale. Esistono due sezioni all’interno dell’Albo, la A e la B.
La sezione A riguarda i seguenti ambiti:
La sezione B riguarda gli ambiti di
ed è destinata agli Architetti Junior, cioè coloro che hanno conseguito la laurea triennale (e non anche quella magistrale).
Per iscriversi all’Albo, è necessario inviare all’Ordine della provincia di residenza:
Per la professione di architetto è possibile scegliere tra due modalità di esercizio:
Dopo essersi iscritti regolarmente all’Albo degli architetti, se si scegli di esercitare come libero professionista e non come lavoratore dipendente è necessario aprire la partita IVA per poter iniziare a lavorare.
Per fare questo, come per l’apertura di qualsiasi tipo di partita IVA, bisogna presentare la regolare domanda, in modalità cartacea oppure elettronica, con tutta la documentazione annessa, all’Agenzia delle Entrate. Il modello da utilizzare per aprire la partita IVA da architetto è il modello AA9/12, dove è necessario inserire diversi dati, tra cui:
Degli ultimi due punti parleremo più diffusamente nei paragrafi dedicati.
Aprire la propria partita Iva in autonomia è praticamente gratuito, tuttavia è consigliabile rivolgersi ad un esperto per evitare di incorrere in spiacevoli errori (in questo caso sarà necessario corrispondere un compenso all’intermediario, sia esso un commercialista o un CAF).
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La classificazione ATECO è un sistema che regola tutte le attività commerciali e professionali.
Ogni professione ha un proprio codice identificativo: nel caso dell’architetto il codice ATECO di riferimento è 71.11.00, e indica le “Attività degli studi di architettura”.
Sotto questo codice sono inserite tutte le attività di redazione dei progetti e di progettazione di edifici, di paesaggi e di spazi urbanistici; mentre non sono incluse le attività di arredamento di interni, di studi di ingegneria e di consulenti informatici.
Un architetto libero professionista può scegliere essenzialmente tra due tipi di regimi fiscali, sulla base del proprio fatturato. Si può naturalmente modificare questa scelta nel corso della propria carriera.
Le due opzioni di regime fiscale sono:
L’architetto che sceglie di aderire al regime forfettario, soprattutto all’inizio della propria carriera, ha indubbiamente molti vantaggi:
Oltre alle tasse (l’aliquota fissa al 15% del regime forfettario oppure le aliquote suddivise nei diversi scaglioni di reddito IRPEF nel regime a contabilità semplificata), l’architetto libero professionista deve naturalmente pagare i contributi: questa categoria professionale, poiché ha un Ordine di riferimento, versa i contributi alla Cassa previdenziale ad essa collegata, cioè l’Inarcassa, la Cassa di riferimento degli architetti e degli ingegneri.
Per un architetto non è obbligatorio iscriversi, ma è fortemente consigliato per avere una serie di vantaggi fiscali; in ogni caso l’alternativa è quella di iscriversi alla Gestione separata INPS per il versamento dei contributi obbligatori.
Gli architetti iscritti all’Inarcassa devono versare i seguenti contributi:
Un architetto libero professionista ha l’obbligo di emettere fattura entro la data in cui gli viene pagato il corrispettivo pattuito, a prescindere dalla data effettiva di conclusione dell’incarico o del contratto.
Nella fattura, ormai obbligatoriamente elettronica anche per chi aderisce al regime forfettario, devono essere indicati i seguenti dati principali:
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