Come aprire la partita IVA da consulente di digital marketing: guida per aspiranti liberi professionisti

Xolo
Autore Xolo
Scritto da 19 maggio, 2023 5 minuti di lettura

Chi è e cosa fa il consulente web marketing

La figura del consulente di digital marketing oggi è sempre più diffusa: egli è generalmente un freelance che svolge il ruolo di consulente per aziende e imprenditori in materia, appunto, di marketing online e digitale, cercando di comunicare e di vendere nel modo migliore i servizi e i prodotti di uno specifico brand all’interno del segmento di mercato in cui opera, settando i KPIs da raggiungere e creando le giuste strategie. 

Poiché il consulente di digital marketing lavora solitamente in autonomia, è la figura ideale da affiancare a imprese di piccole o medie dimensioni, mentre per le grandi aziende sono più adatte le agenzie di digital marketing, che raccolgono numerosi professionisti con specializzazioni differenti.

Cosa fa esattamente un consulente di digital marketing? 

Non esiste una risposta univoca a questa domanda, dal momento che il suo lavoro, così come le mansioni che svolge quotidianamente, sono molto varie e possono cambiare notevolmente sulla base del tipo di azienda o di brand per cui lavora. 

In linea generale, si può dire che il consulente web marketing

  • analizza il quadro di partenza dell’azienda e il suo modello di business
  • studia gli obiettivi da raggiungere
  • crea una strategia basata su strumenti digitali per raggiungere gli obiettivi prefissati
  • coordina le diverse azioni della digital strategy
  • implementa la brand awareness dell’azienda e l’engagement della community

Per poter fare questo, il consulente di digital marketing deve avere competenze in:

  • creazione di siti web, architettura dell’informazione e linguaggi SEO
  • generazione di traffico online, sia in modo organico (SEO, canali pull) che attraverso le sponsorizzazioni (SEM, canali push)
  • attività di e-mail marketing, affiliate marketing e influencer marketing
  • monitoraggio dell’andamento delle diverse campagne e attività di digital marketing

Come si diventa consulente di digital marketing

Per diventare consulente di digital marketing, al contrario di altre professioni, non esiste un percorso specifico: è possibile conseguire una laurea in materie come Scienze della comunicazione oppure Economia, ma l’ottenimento del diploma di laurea non è fondamentale, tanto più che a oggi in Italia non c’è ancora un corso universitario dedicato specificatamente al Digital marketing. 

Ciò che è importante è avere competenze nel mondo digital, nei diversi settori sopraelencati: esistono a questo scopo molti corsi di formazione e master.

Lavoratore dipendente o libero professionista: la scelta della modalità di esercizio

La figura del consulente di Digital marketing è, per definizione, un lavoratore libero professionista, dal momento che è appunto un consulente. In linea teorica un’azienda potrebbe assumere un dipendente che svolga questa mansione, ma ad oggi è molto più frequente che il digital marketing consultant sia un freelance con diversi clienti con cui collabora in modalità di libero professionista. 

Non esiste un albo specifico di riferimento a cui iscriversi, come invece avviene per attività come quella di avvocato o psicologo, ma è comunque necessario aprire la partita IVA e scegliere il regime fiscale piú adatto per poter operare in conformità come consulente web marketing. Se non sai come fare, affidati al team di esperti di Xolo!

Come, quando e quanto costa aprire la partita IVA da consulente di digital marketing

Aprire la partita IVA è il primo passo per esercitare la professione di consulente di digital marketing (la prestazione occasionale, infatti, non è un’opzione valida, poiché adatta solo a lavori saltuari e non all’avvio di una vera e propria carriera): per farlo, come per tutte le partite IVA, è sufficiente fare richiesta – tramite sportello fisico o più facilmente attraverso i canali online – all’Agenzia delle Entrate compilando l’apposito modulo e consegnando la documentazione richiesta. 

Il costo dell’operazione è di per sé quasi nullo, ma il rischio di commettere errori burocratici è molto alto: la scelta migliore dunque è quella di affidarsi a un consulente fiscale che possa supportare il consulente di digital marketing in tutte le operazioni di apertura della partita IVA e avvio dell’attività, e di conseguenza bisognerà considerare il compenso economico per questa figura. 

Scelta del codice ATECO per consulente di digital marketing

Tutti coloro che possiedono una partita IVA devono conoscere il codice ATECO di riferimento della propria attività: questo codice, che fa parte della classificazione di tutte le attività economiche stilata dall’Agenzia delle Entrate e consultabile sul sito, indica appunto il settore in cui ogni professionista si trova ad operare, da cui possono derivare anche diverse agevolazioni fiscali.

Nel caso del consulente di digital marketing, il codice ATECO è 70.22.09.

Andiamo ad analizzarlo nel dettaglio:

  • 70 indica la consulenza o la direzione aziendale
  • 22 indica il settore gestionale e amministrativo
  • 09 indica “altre attività di consulenza imprenditoriale, amministrativa, gestionale e di pianificazione aziendale”

Se si vuole includere tra le proprie mansioni anche l’ideazione e la gestione di campagne pubblicitarie e di marketing, bisognerà optare per i seguenti codici ATECO:

  • 73.11.01: ideazione di campagne pubblicitarie
  • 73.11.02: gestione di campagne di marketing

 

Quale tipo di regime fiscale può scegliere un consulente di digital marketing

Il consulente di digital marketing, di per sé, può scegliere liberamente, nel momento in cui apre la partita IVA, se adottare il regime fiscale ordinario oppure il regime fiscale forfettario. La scelta viene fatta generalmente sulla base del reddito, dal momento che, fino alla soglia di 85.000 € annui, i liberi professionisti possono rientrare nel regime forfettario, che presenta diverse agevolazioni: per un consulente di digital marketing all’inizio della propria carriera, dunque, è senz’altro consigliata l’adozione del regime forfettario. Vediamo nel dettaglio tutti i vantaggi. 

I principali vantaggi per il consulente di digital marketing in regime forfettario

Posto che il consulente di digital marketing abbia tutti i requisiti per rientrare nel regime forfettario, primo tra tutti un reddito annuo massimo di 85.000 € lordi, questa è senz’altro la scelta più conveniente, visti i molti vantaggi:

  • non esistono tasse suddivise in base a scaglioni di reddito IRPEF, come nel regime ordinario, ma esiste un’unica aliquota sostitutiva fissata al 15% (percentuale che si può abbassare al 5% per i primi cinque anni di attività di una start-up)
  • il coefficiente di redditività, calcolato in base al codice ATECO, è del 78%: ciò significa che la percentuale delle spese sostenute per il mantenimento dell’attività è fisso al restante 22%, percentuale che si deve sottrarre dal totale su cui calcolare quante tasse pagare. Per esempio, se un consulente web marketing guadagna 30.000 € in un anno, dovrà fare il seguente calcolo: 30.000 x 78% = 23.400 x 15% = 3.510 € di imposte da pagare in un anno
  • esiste la franchigia IVA, cioè essa non viene applicata e di conseguenza i preventivi del consulente web marketing che opera in regime forfettario possono essere più bassi e competitivi
  • la contabilità è semplificata: nessun studio di settore (ISA) e tenuta di libri contabili

 

La contribuzione per il consulente di digital marketing

Oltre alle tasse, da calcolare come abbiamo visto nel paragrafo precedente, il consulente digital marketing deve pagare i contributi: nel suo caso, a differenza delle professioni che fanno capo a un Ordine e di conseguenza a una specifica Cassa previdenziale come per esempio gli ingegneri, non esiste alcuna Cassa di riferimento, perciò si è iscritti in automatico alla Gestione separata INPS per il versamento dei contributi.

C’è un’aliquota fissa che varia leggermente di anno in anno, e che nel 2023 è pari al 26,23%, da calcolare non sull’intero fatturato ma sul 78% di esso, cioè il reddito lordo. Questa percentuale è la stessa sia per il regime ordinario che per quello forfettario.

Emissione della fattura

Per poter incassare il compenso pattuito, il consulente di digital marketing deve necessariamente emettere fattura. Ad oggi, anche i liberi professionisti che operano in regime forfettario sono tenuti a emettere fattura elettronica. Nel documento devono essere presenti i seguenti dati:

  • il numero progressivo della fattura
  • la data di emissione
  • la denominazione e partita IVA sia del soggetto committente sia del soggetto esecutore
  • l’aliquota IVA (se dovuta)
  • il corrispettivo economico della prestazione

Vuoi aprire una partita IVA da consulente di digital marketing in regime forfettario? Affidati a Xolo!

Se sei un consulente di digital marketing o stai pensando di diventarlo, affidati a Xolo per aprire la tua Partita Iva in regime forfettario (gratis), per avere sempre sotto controllo tasse e contabilità ed emettere tutte le fatture elettroniche che vuoi!

In più avrai un consulente dedicato a te, per accompagnarti in ogni fase del tuo percorso da freelance e supportarti tutte le volte che ne hai bisogno via telefono o email. Risponderemo ad ogni tuo dubbio o domanda entro 24 ore. 

Oltre 120.000 liberi professionisti si sono già affidati a Xolo.

E tu che aspetti? Prenota una chiamata gratuita e senza vincoli con i nostri esperti e scopri quanto è semplice essere freelance con Xolo!

New call-to-action

    Vuoi aprire una Partita Iva in regime forfettario?

    Aprila gratis con Xolo