Come aprire la partita IVA da copywriter: guida per aspiranti liberi professionisti

Xolo
Autore Xolo
Scritto da 22 maggio, 2023 4 minuti di lettura

Chi è e che cosa fa il copywriter

Il copywriter è una figura professionale molto ricercata al giorno d’oggi: è un esperto nell’utilizzare le parole per scrivere testi che riescano a convincere, emozionare, illustrare, persuadere il pubblico. Questo ruolo non ha origini recenti, anzi: la nascita dei primi copywriter risale all’inizio dell’Ottocento negli Stati Uniti, in contemporanea all’avvento della pubblicità. Egli, infatti, deve saper giocare con le parole e redigere testi per orientare i consumatori a compiere un acquisto e per implementare la brand awareness; deve dunque avere anche buone competenze nel marketing.

Il lavoro del copywriter può essere molto diverso a seconda del cliente per cui si realizzano i testi, ma di base queste sono le principali attività che deve saper svolgere:

  • scrittura di testi in ottica SEO per i siti web
  • redazione di testi per implementare lo storytelling aziendale di un brand
  • studio della strategia di comunicazione di una azienda (slogan, keyword, tone of voice, target, etc.)
  • scrittura di testi per l’e-mail marketing
  • scrittura di testi per landing page
  • scrittura di testi per le advertising pubblicitarie sui canali social
  • scrittura di script per video pubblicitari
  • scrittura di testi per volantini, brochure e altri materiali informativi e promozionali

Come si diventa copywriter

Per diventare copywriter non esiste ad oggi un percorso di studi specifico né un Albo professionale a cui iscriversi. Ci sono però alcuni corsi che garantiscono l’apprendimento di nozioni fondamentali in materia di comunicazione, di scrittura e di marketing, e dunque può essere utile conseguire la laurea, triennale o magistrale, in facoltà come Lettere Moderne, Scienze della Comunicazione o Marketing.

È possibile poi approfondire alcuni dei molti aspetti di questo lavoro con corsi focalizzati e intensivi, oppure specializzarsi in ambiti di nicchia, e in seguito proporsi alle agenzie di comunicazione per iniziare sul campo il mestiere del copywriter. È anche possibile provare la carriera da copywriter freelance, andando dunque a cercare i propri clienti, presentando il proprio curriculum e il proprio portfolio alle aziende e ai brand.

Lavoratore dipendente o libero professionista: la scelta della modalità di esercizio

Il copywriter, come abbiamo accennato, può lavorare sia in modalità dipendente sia come freelance: nel primo caso viene tendenzialmente assunto da un’agenzia di comunicazione per la quale lavorerà a tempo pieno; nel secondo caso, scegliendo la carriera di libero professionista, lavorerà in maniera autonoma con più clienti contemporaneamente e sarà per lui necessario aprire una propria partita IVA per svolgere l’attività professionale. 

Spesso per un copywriter è più conveniente esercitare come freelance: vediamo tutti i passaggi corretti da seguire per diventarlo!

Come, quando e quanto costa aprire la partita IVA da copywriter

Per diventare un copywriter freelance non è necessario iscriversi ad alcun Albo professionale, ma è obbligatoria l’apertura della partita IVA per poter svolgere in modo continuativo l’attività e per poter regolarmente fatturare.

Come per tutte le partite IVA, per richiederne l’apertura è sufficiente presentare all’Agenzia delle Entrate, a uno sportello fisico o tramite il sito web, la documentazione richiesta e l’apposito modulo: nulla di complicato, ma è molto consigliabile non svolgere questa operazione in autonomia bensì chiedere il supporto di un esperto, per evitare di incorrere in sconvenienti errori di difficile riparazione. 

 

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Scelta del codice ATECO per copywriter

Quando si apre una partita IVA bisogna anche scegliere il codice ATECO di riferimento da associarvi: il codice ATECO è un codice di 6 cifre che viene assegnato dall’Agenzia delle Entrate per descrivere il tipo di attività economica e come essa viene regolamentata a livello fiscale e previdenziale. 

Nel caso del copywriter, non esiste ancora ad oggi un codice ATECO di riferimento, e dunque è possibile sceglierne uno tra le categorie che più vi si avvicinano, che sono le seguenti:

  • 74.90.99 – che indica “altre attività professionali NCA”
  • 70.21.00 – che indica “relazioni pubbliche e comunicazione”
  • 63.99.00 – che indica “altre attività dei servizi di informazione NCA”
  • 73.11.01 – che indica “ideazione di campagne pubblicitarie”

Quale regime fiscale può scegliere un copywriter

Un copywriter freelance può scegliere liberamente di adottare il regime fiscale che preferisce, individuandolo tra i due principali tipi di regimi in vigore, a patto che abbia i requisiti previsti per l’adesione.

  • Il regime forfettario, infatti, è noto anche come regime agevolato perché prevede un’unica aliquota fissa al 15% (che può scendere al 5% per i primi cinque anni di attività di una start-up), ma sono richiesti dei prerequisiti, tra cui il tetto massimo di fatturato annuo fissato a 85.000 € lordi.
  • Il regime ordinario, invece, non prevede prerequisiti ma le tasse da pagare sono più alte, calcolate sulla base di scaglioni IRPEF progressivi da un minimo del 23% a un massimo del 43% del fatturato annuo totale.

Un copywriter freelance che dà inizio alla propria carriera tendenzialmente non avrà subito un enorme giro di clienti e di conseguenza di fatturato; perciò, la scelta per lui più conveniente è senza dubbio quella del regime forfettario: ecco perché.

 

Principali vantaggi per il copywriter in regime forfettario

Un copywriter freelance che adotta il regime forfettario, posto che sia in possesso di tutti i necessari prerequisiti, ha senza dubbio molti vantaggi a livello fiscale:

  • come abbiamo già accennato, tutte le tasse sono convogliate in un’unica aliquota fissa pari al 15%, se non addirittura al 5%
  • il coefficiente di redditività è del 78%: questa percentuale, stabilita dal codice ATECO dell’attività, determina il calcolo delle tasse da pagare. Per esempio, se un copywriter freelance fattura 35.000 € all’anno, deve calcolare 35.000 x 78% = 27.300 x 15% = 4.095 €, cioè il quantitativo di tasse da versare in quell’anno
  • non viene applicata l’IVA, dunque il copywriter potrà fare preventivi più economici e competitivi
  • le attività contabili vengono semplificate (ad esempio non si viene sottoposti all’esterometro e agli studi di settore)

La contribuzione per il copywriter

Oltre al versamento delle tasse, il copywriter freelance deve versare i contributi: al contrario di altri liberi professionisti che appartengono a un Albo professionale e hanno dunque una Cassa previdenziale di riferimento, i copywriter sono tenuti a iscriversi alla Gestione separata INPS, alla quale dovranno versare un’aliquota che varia leggermente di anno in anno e che per il 2023 è pari al 26,23%. 

Non sono previsti altri contributi fissi ed è possibile applicare la rivalsa INPS del 4% direttamente nella fattura che si emette ai propri clienti, per recuperare una piccola percentuale del fatturato.

L’emissione della fattura per il copywriter

Quando il copywriter termina un progetto o in generale una prestazione professionale, per poter incassare il compenso deve emettere la fattura elettronica. Il documento deve sempre riportare alcune specifiche informazioni, come ad esempio:

  • il numero progressivo di fattura
  • la data di emissione della fattura
  • la denominazione e il numero di partita IVA del committente e dell’esecutore
  • l’aliquota e l’IVA
  • il corrispettivo economico della prestazione

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