Il copywriter è una figura professionale molto ricercata al giorno d’oggi: è un esperto nell’utilizzare le parole per scrivere testi che riescano a convincere, emozionare, illustrare, persuadere il pubblico. Questo ruolo non ha origini recenti, anzi: la nascita dei primi copywriter risale all’inizio dell’Ottocento negli Stati Uniti, in contemporanea all’avvento della pubblicità. Egli, infatti, deve saper giocare con le parole e redigere testi per orientare i consumatori a compiere un acquisto e per implementare la brand awareness; deve dunque avere anche buone competenze nel marketing.
Il lavoro del copywriter può essere molto diverso a seconda del cliente per cui si realizzano i testi, ma di base queste sono le principali attività che deve saper svolgere:
Per diventare copywriter non esiste ad oggi un percorso di studi specifico né un Albo professionale a cui iscriversi. Ci sono però alcuni corsi che garantiscono l’apprendimento di nozioni fondamentali in materia di comunicazione, di scrittura e di marketing, e dunque può essere utile conseguire la laurea, triennale o magistrale, in facoltà come Lettere Moderne, Scienze della Comunicazione o Marketing.
È possibile poi approfondire alcuni dei molti aspetti di questo lavoro con corsi focalizzati e intensivi, oppure specializzarsi in ambiti di nicchia, e in seguito proporsi alle agenzie di comunicazione per iniziare sul campo il mestiere del copywriter. È anche possibile provare la carriera da copywriter freelance, andando dunque a cercare i propri clienti, presentando il proprio curriculum e il proprio portfolio alle aziende e ai brand.
Il copywriter, come abbiamo accennato, può lavorare sia in modalità dipendente sia come freelance: nel primo caso viene tendenzialmente assunto da un’agenzia di comunicazione per la quale lavorerà a tempo pieno; nel secondo caso, scegliendo la carriera di libero professionista, lavorerà in maniera autonoma con più clienti contemporaneamente e sarà per lui necessario aprire una propria partita IVA per svolgere l’attività professionale.
Spesso per un copywriter è più conveniente esercitare come freelance: vediamo tutti i passaggi corretti da seguire per diventarlo!
Per diventare un copywriter freelance non è necessario iscriversi ad alcun Albo professionale, ma è obbligatoria l’apertura della partita IVA per poter svolgere in modo continuativo l’attività e per poter regolarmente fatturare.
Come per tutte le partite IVA, per richiederne l’apertura è sufficiente presentare all’Agenzia delle Entrate, a uno sportello fisico o tramite il sito web, la documentazione richiesta e l’apposito modulo: nulla di complicato, ma è molto consigliabile non svolgere questa operazione in autonomia bensì chiedere il supporto di un esperto, per evitare di incorrere in sconvenienti errori di difficile riparazione.
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Quando si apre una partita IVA bisogna anche scegliere il codice ATECO di riferimento da associarvi: il codice ATECO è un codice di 6 cifre che viene assegnato dall’Agenzia delle Entrate per descrivere il tipo di attività economica e come essa viene regolamentata a livello fiscale e previdenziale.
Nel caso del copywriter, non esiste ancora ad oggi un codice ATECO di riferimento, e dunque è possibile sceglierne uno tra le categorie che più vi si avvicinano, che sono le seguenti:
Un copywriter freelance può scegliere liberamente di adottare il regime fiscale che preferisce, individuandolo tra i due principali tipi di regimi in vigore, a patto che abbia i requisiti previsti per l’adesione.
Un copywriter freelance che dà inizio alla propria carriera tendenzialmente non avrà subito un enorme giro di clienti e di conseguenza di fatturato; perciò, la scelta per lui più conveniente è senza dubbio quella del regime forfettario: ecco perché.
Un copywriter freelance che adotta il regime forfettario, posto che sia in possesso di tutti i necessari prerequisiti, ha senza dubbio molti vantaggi a livello fiscale:
Oltre al versamento delle tasse, il copywriter freelance deve versare i contributi: al contrario di altri liberi professionisti che appartengono a un Albo professionale e hanno dunque una Cassa previdenziale di riferimento, i copywriter sono tenuti a iscriversi alla Gestione separata INPS, alla quale dovranno versare un’aliquota che varia leggermente di anno in anno e che per il 2023 è pari al 26,23%.
Non sono previsti altri contributi fissi ed è possibile applicare la rivalsa INPS del 4% direttamente nella fattura che si emette ai propri clienti, per recuperare una piccola percentuale del fatturato.
Quando il copywriter termina un progetto o in generale una prestazione professionale, per poter incassare il compenso deve emettere la fattura elettronica. Il documento deve sempre riportare alcune specifiche informazioni, come ad esempio:
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