Come aprire la partita IVA da psicologo: guida per aspiranti liberi professionisti

Xolo
Autore Xolo
Scritto da 22 maggio, 2023 4 minuti di lettura

Chi è e cosa fa lo psicologo

Lo psicologo è una figura professionale che fa parte dell’ambito sanitario e che si occupa di prendersi cura della salute mentale delle persone, sia sotto forma di prevenzione che di riabilitazione e di sostegno. 

Lo psicologo, oggi figura molto richiesta anche in seguito alle conseguenze lasciate dalla pandemia da Covid19, può lavorare con singoli (minorenni o maggiorenni), con coppie o con gruppi di persone, e può essere specializzato in diversi ambiti. Ecco solo alcuni esempi:

  • psicologo infantile
  • psicologo scolastico
  • psicologo del lavoro
  • psicologo forense
  • psicologo del marketing
  • psicologo relazionale

È bene sottolineare che la figura dello psicologo è differente da quella dello psicoterapeuta: nel prossimo paragrafo vediamo perché.

Come si diventa psicologo

Il percorso per diventare psicologo, al contrario di altre professioni, è ben definito, e prevede il conseguimento dei seguenti step:

  • diploma di maturità 
  • laurea magistrale (5 anni) presso una facoltà universitaria di Psicologia
  • tirocinio di un anno presso una struttura abilitante e convenzionata 
  • superamento dell’Esame di Stato in Psicologia (in realtà abolito al termine del 2021)
  • iscrizione all’Albo degli Psicologi

A questo punto, si consegue il titolo di Psicologo. Se si vuole, invece, diventare Psicoterapeuta, occupandosi di gestire – tra le altre cose – disturbi psichici dei pazienti, sarà necessario iscriversi a una scuola di specializzazione (ne esistono di diversi indirizzi e approcci) della durata di 4 anni, al termine dei quali è previsto un ulteriore esame per l’ottenimento del titolo.

Lavoratore dipendente o libero professionista: la scelta della modalità di esercizio

Uno psicologo può esercitare la propria professione sia come dipendente sia come libero professionista: 

  • nel primo caso egli tendenzialmente viene assunto con regolare contratto dalla struttura dove andrà ad operare (ospedale, scuola, comunità di accoglienza o di recupero), oppure da una cooperativa che gestisce le relazioni e fornisce personale nel campo del sociale, 
  • nel secondo caso, invece, egli può esercitare in maniera autonoma da libero professionista, e sarà necessario per lui aprire la partita IVA e iscriversi alla Cassa previdenziale di riferimento (l’ENPAP) per poter regolarmente fatturare versando tasse e contributi. 

Vediamo insieme tutti i vari passaggi: se hai dei dubbi contatta uno degli esperti di Xolo!

Iscrizione all’Albo degli psicologi: come funziona 

Quella dello psicologo è una professione che richiede l’iscrizione all’Albo, così come avviene, per esempio, anche per gli architetti e per gli avvocati. Dopo il conseguimento della Laurea Magistrale, dunque, per poter operare come psicologo bisogna iscriversi al relativo Albo: ne esiste uno diverso per ciascuna Regione, ma la procedura da seguire è tendenzialmente la stessa e prevede la compilazione di un apposito modulo e il versamento di una piccola cifra di denaro.

Come e quando aprire la partita IVA da psicologo libero professionista

Come detto in precedenza, per operare in autonomia come libero professionista lo psicologo deve necessariamente aprire la propria partita IVA: come per le altre professioni, l’operazione in sé non è complessa ma è delicata, ed è sempre consigliabile farsi affiancare da un esperto in materia contabile per evitare errori. 

Nella pratica, almeno 30 giorni prima di iniziare ad esercitare la propria attività, bisogna compilare il modulo AA9/12 e inviarlo all’Agenzia delle Entrate tramite sportello fisico o per via telematica insieme alla documentazione richiesta e alla fornitura delle seguenti informazioni, di cui parleremo più diffusamente nei successivi paragrafi:

  • codice ATECO di riferimento 
  • regime fiscale a cui si intende aderire
  • cassa previdenziale alla quale ci si iscrive

Quanto costa aprire la partita IVA da psicologo libero professionista

Il costo di queste operazioni è minimo, ma è preferibile farsi affiancare da un commercialista o esperto fiscale perché il rischio di errori burocratici è molto alto: dunque bisognerà considerare il costo della remunerazione di questa figura.

Xolo, tra le altre cose, offre questo servizio fornendoti un consulente a te dedicato per aiutarti ad aprire la partita IVA da psicologo in sole 24 ore e senza alcun costo: affidati a Xolo!

Scelta del codice ATECO per psicologo libero professionista

Il codice ATECO è un codice alfanumerico assegnato a tutte le attività economiche tramite il quale l’Agenzia delle Entrate regolamenta gli aspetti fiscali e contributivi delle singole professioni.

Nel caso della professione dello psicologo, il codice ATECO di riferimento da indicare nel momento dell’apertura della partita IVA è 86.90.30, e si riferisce ad “Attività svolta da psicologi – servizi di salute mentale forniti da psicanalisti, psicologi e psicoterapisti.”

Al codice ATECO è collegato il coefficiente di redditività, fondamentale per il calcolo delle tasse che vedremo a breve: in questo caso esso è pari al 78%.

Quale tipo di regime fiscale può scegliere uno psicologo libero professionista?

Lo psicologo libero professionista potrà scegliere essenzialmente tra due tipi di regime fiscale: 

  • il regime ordinario, per il quale non sono previsti prerequisiti di accesso e il sistema di tassazione è strutturato sulla base di scaglioni di reddito IRPEF con aliquote progressive dal 23% al 43%
  • il regime forfettario, per cui esistono alcuni prerequisiti (primo tra tutti il tetto massimo di 85.000 € di fatturato annuo) e nel quale le tasse sono forfettizzate in un’unica aliquota fissa del 15%, che può abbassarsi addirittura al 5% per i primi cinque anni di attività

Tendenzialmente, soprattutto all’inizio della carriera, allo psicologo libero professionista converrà iscriversi al regime forfettario: vediamo perché.

I principali vantaggi per lo psicologo in regime forfettario

Se si è in possesso di tutti i prerequisiti richiesti, l’adesione al regime forfettario per uno psicologo è senza dubbio più conveniente: ecco i principali vantaggi.

  • Tasse forfettizzate in una unica aliquota del 15% (anziché da un minimo del 23% a un massimo del 43%): facciamo un esempio di quante tasse uno psicologo deve versare in un anno considerando per ipotesi che ha incassato 50.000 € di fatturato. Il calcolo da svolgere è 50.000 x 78% (il coefficiente di redditività analizzato prima) = 39.000 x 15% = 5.850 €, totale delle tasse da versare in quel determinato anno
  • Franchigia IVA: l’IVA non viene considerata, dunque lo psicologo potrà rendere il proprio tariffario più competitivo
  • Contabilità semplificata (ad esempio non si devono tenere i registri contabili, si è esclusi dall’esterometro, ecc.)

La contribuzione per gli psicologi

Dal momento che gli psicologi possiedono un Albo di riferimento, sono tenuti a iscriversi anche alla relativa Cassa previdenziale, cioè l’ENPAP (Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza per gli Psicologi). All’ENPAP è necessario versare, in due tranche, 1° marzo e 1° ottobre di ogni anno, tre tipi di contributi:

  • Contributo soggettivo, che è destinato alla pensione e corrisponde al 10% del reddito netto (il minimale è pari a 780€)
  • Contributo integrativo, volto al finanziamento della Cassa professionale e che corrisponde al 2% di tutti i compensi dell’anno; esso viene inserito in fattura e dunque è un costo a carico del paziente/cliente, non dello psicologo (il minimale è pari a 60€)
  • Contributo di maternità, il cui importo varia leggermente ogni anno (nel 2022 era di 130€), obbligatorio per tutti gli psicologi iscritti

Emissione della fattura da psicologo

Poiché quella dello psicologo è una professione sanitaria, egli non ha l’obbligo di fatturazione elettronica al fine di tutelare i dati dei pazienti: lo psicologo deve comunque inviare al STS (Sistema Tessera Sanitaria) tutte le fatture emesse intestate a persone fisiche, eventualmente non inserendo il codice fiscale del paziente.

Se la fattura è riferita a prestazioni non di tipo sanitario, sopra i 25.000 € di fatturato annuo lo psicologo ha l’obbligo di emettere fattura elettronica.

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Speriamo che questa guida all’apertura della partita IVA da psicologo ti sia stata d’aiuto, ma se hai ancora dei dubbi non esitare: fai come già hanno fatto oltre 120.000 liberi professionisti e scegli di avere sempre al tuo fianco Xolo

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