Come aprire la partita IVA da web designer: guida per aspiranti liberi professionisti

Xolo
Autore Xolo
Scritto da 22 maggio, 2023 5 minuti di lettura

Chi è e cosa fa il web designer

Il web designer è un professionista della comunicazione e si occupa di progettare l’interfaccia dei siti web incrociando le esigenze del proprio cliente con quelle degli utenti che visiteranno il sito.

Come si diventa web designer

Per diventare un web designer occorre acquisire diverse competenze ed essere un professionista molto versatile. Tra le conoscenze che un buon web designer dovrebbe avere ci sono:

  • i principi del marketing e della comunicazione digitale;
  • le logiche della User Experience Design;
  • le tecniche di Conversione-focused web design;
  • i principi della SEO; 
  • l’utilizzo di software di grafica e per lo sviluppo web: PhotoShop, Illustrator e Dreamweaver;
  • i principali linguaggi di programmazione (HTML, CSS, JavaScript).

Ad oggi non esiste in Italia un percorso formativo istituzionale per diventare web designer. Il modo migliore per formarsi in questa professione è quello di scegliere una facoltà universitaria di Design per poi proseguire con dei corsi pratici e specializzanti. 

È molto importante, infine, fare delle esperienze sul campo lavorando inizialmente in agenzia e azienda.

Lavoratore dipendente o libero professionista: la scelta della modalità di esercizio

Un web designer oggi ha diverse possibilità di impiego.

Può operare come lavoratore dipendente per un’azienda e gestire i siti web legati alla società, o può mettersi alla prova in un’agenzia di marketing e comunicazione, interfacciandosi così con più clienti. Inoltre, un web designer può sempre decidere di avviare un’attività come freelance, e avere la possibilità di scegliere su quali progetti lavorare e come organizzare al meglio il proprio tempo e le attività.

Come e quando aprire la partita IVA da web designer libero professionista

Agli inizi della sua attività da freelance è probabile che un web designer svolga il lavoro in maniera saltuaria riuscendo così a gestirlo attraverso il sistema delle prestazioni occasionali con ritenute d’acconto. Secondo le normative fiscali, però, quando l’attività del web designer diventa continuativa e ripetuta nel tempo, allora si rende necessaria l’apertura di una partita IVA per operare in modo professionale.

Aprire una partita IVA come web designer è semplice e richiede poco tempo. Per evitare, però, di incorrere in errori e compromettere la redditività futura della propria attività, è utile rivolgersi ad un commercialista o consulente online che supporti il web designer nell’avvio di un nuovo percorso da libero professionista. 

Con Xolo potrai affidarti a un team di esperti fiscali sempre a tua disposizione. Contattaci per avere più informazioni e scopri come rendere semplice il tuo lavoro indipendente.

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Quanto costa aprire la partita IVA da web designer libero professionista

Con l’apertura di una partita IVA da libero professionista, il web designer deve supportare alcune spese che fanno riferimento alle imposte e ai contributi previdenziali. Entrambe le spese dipendono dal regime fiscale che il web designer sceglie di adottare.

Scelta del codice ATECO per web designer libero professionista

All’interno del sistema di codici ATECO, fondamentale per identificare la categoria di appartenenza della propria attività professionale, il web designer può scegliere, in base all’attività concretamente esercitata, tra due codici:

74.10.21: Attività dei disegnatori grafici di pagine Web

62.01.00: Produzione di software non connesso all’edizione

Entrambe le attività rientrano tra quelle che la Camera di Commercio riconosce come attività artigiane, per questo è necessario che il web designer libero professionista, oltre all’apertura della partita IVA, proceda con le seguenti operazioni:

  • iscrizione alla Camera di commercio;
  • iscrizione alla Gestione Artigiani e Commercianti Inps;
  • invio della Comunicazione unica: un documento che sintetizza le richieste da fare ai vari enti.

 

Quale tipo di regime fiscale può scegliere uno web designer libero professionista?

Una volta aperta la partita IVA, il passaggio successivo per diventare un web designer libero professionista è scegliere il regime fiscale più adatto.

In Italia esistono tre diverse opzioni:

  • il regime forfettario,
  • il regime ordinario in contabilità semplificata,
  • il regime ordinario.

Il regime forfettario è tra i più vantaggiosi ma richiede di possedere alcuni specifici requisiti, che vedremo nel dettaglio nel paragrafo successivo. In mancanza di questi requisiti è possibili adottare il regime ordinario in contabilità semplificata: in questo sistema il reddito viene misurato facendo la differenza tra ricavi e costi e su questo importo viene applicata l’IRPEF in base alle fasce previste dalla legge. Nel regime forfettario, inoltre, il lavoratore paga l’IVA. Il passaggio dal regime ordinario in contabilità semplificata a quello ordinario standard si rende necessario quando il web designer freelance supera la soglia di 400.000 € per le prestazioni dei servizi e di 700.000 € per le altre attività. 

I principali vantaggi per il web designer libero professionista in regime forfettario

Come anticipato sopra, il regime forfettario risulta essere tra i più convenienti per un web designer libero professionista, soprattutto se si trova nei primi anni della sua carriera. 

Questo succede perché il regime forfettario è un sistema fiscale semplificato, pensato proprio per professionisti che aprono la partita IVA per la prima volta. Tra gli innumerevoli vantaggi di un regime forfettario abbiamo:

  • un’imposta sostitutiva con aliquota al 15% del reddito imponibile misurato forfettariamente (che scende al 5% per i primi 5 anni di attività);
  • la possibilità di operare in franchigia IVA, cosa che facilita l’applicazione di tariffe di servizio più basse e una maggiore competitività per il web designer freelance;
  • l'esonero dagli obblighi di registrazione e tenuta delle scritture contabili (è solo necessario numerare le fatture in ordine progressivo e conservarle);
  • l’esonero da ritenuta d’acconto di ricavi e compensi conseguiti.

È bene, però, precisare che non tutti i web designer freelance possono accedere al regime forfettario. I requisiti per rientrare in questo sistema fiscale sono:

  • soglia massima di 85.000 € annuali per ricavi e compensi,
  • limite annuo massimo di 30.000 € per reddito da lavoro dipendente e assimilati,
  • limite annuo massimo di 20.000 € per spese di impiegati e collaboratori.

Hai bisogno di aiuto per valutare il tuo regime fiscale ideale? Contattaci e richiedi una consulenza gratuita con uno degli esperti Xolo: scoprirai che gestire il lavoro da professionista indipendente è più semplice di quanto pensassi.

La contribuzione per i web designer liberi professionisti

I web designer liberi professionisti rientrano nella categoria degli artigiani e, in quanto tali, devono iscriversi all’INPS, Gestione IVS artigiani. I contributi previdenziali da versare in questa gestione sono fissi e non dipendono dal reddito generato. L’importo totale è di circa 4.000 € all’anno, divisi in 4 rate. Se, però, il reddito annuo va oltre la soglia di reddito minimale annuale stabilito dall’Inps intorno ai 15.000 €, ai contributi fissi va aggiunta una percentuale di contributi variabile calcolata sul reddito.

Le aliquote applicate nella Gestione artigiani per misurare l’importo dei contributi da versare all’Inps in base alla soglia del reddito di impresa sono di:

  • 24% per artigiani con più di 21 anni,
  • 23% per artigiani con meno di 21 anni.

Anche per la contribuzione previdenziale, il regime forfettario presenta una particolare agevolazione: in questo caso infatti i contributi previdenziali sono ridotti del 35%. 

Emissione della fattura

L’emissione della fattura si differenzia a seconda che il web designer professionista sia in regime forfettario oppure no.

Nel primo caso, infatti, non c’è obbligo di fattura elettronica ed è possibile generare semplici documenti cartacei applicando marche da bollo per importi superiori ai 77,47 €

Nel caso di regime ordinario in contabilità semplificata, invece, il web designer libero professionista dovrà emettere fattura con ritenuta d’acconto al 20%. La fattura comprenderà quindi il costo del servizio e l’IVA, alla somma dei due importi verrà sottratta una ritenuta d’acconto del 20%. 

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